Predittività e prevenzione

I progressi della biotecnologia, della biologia molecolare e dell’informatica hanno permesso di superare quel concetto di malattia, tipico della medicina convenzionale, che si occupa soltanto di riparare i danni della parte meccanica (cioè del corpo) una volta che si manifestino segnali di guasti o di usura.

La possibilità di penetrare all’interno della cellula e di scoprire quelle alterazioni infinitesimali che col tempo possano trasformarsi in malattia, permette oggi di attivare dei meccanismi preventivi molto prima che si manifestino i sintomi.

L’obiettivo è ritardare o addirittura escludere il manifestarsi della malattia, cioè praticare l’arte della prevenzione!

Se vogliamo davvero vivere a lungo, dobbiamo preoccuparci di conquistare la longevità in condizioni di lucidità di pensiero e autonomia fisica e questo deve essere oggi il fine di una medicina che si basi sulla salute e non sulla malattia, che non applichi farmaci generici ma personalizzati, che scelga gli alimenti in funzione delle richieste che provengono da quelle cellule del nostro corpo che chiedono aiuto.

La medicina predittiva molecolare è lo strumento indispensabile per un futuro che vede crescere contemporaneamente l’efficienza psico-fisica e gli anni di vita.

L’analisi del DNA permette oggi di scoprire quelle modificazioni e mutazioni all’interno dei nostri geni che forniscono una indicazione della suscettibilità a sviluppare una determinata patologia. Indicano cioè una possibilità, non una certezza e ci lasciano quindi uno spazio di azione che ci permette di modificare il nostro futuro.
Questo è il primo punto fondamentale per comprendere quanto sia importante conoscere ciò che è scritto nel nostro DNA.

Tutti gli essere viventi sono il risultato dell’interazione di tre fattori:

  • il DNA
  • l’ambiente
  • lo stile di vita

Il DNA è contenuto nelle nostre cellule, uno spazio infinitesimale che la microbiologia molecolare ha iniziato a esplorare e a decodificare. La crescita esponenziale del contenuto delle banche dati relative alle variazioni del DNA, o SNPs, permette oggi di valutare la predisposizione allo sviluppo di molte patologie. La lettura di queste informazioni deve poi essere integrata con la valutazione delle influenze ambientali, dello stile di vita e del profilo anamnestico.

Per ambiente non si intende soltanto lo spazio fisico in cui viviamo, ma anche lo spazio familiare e sociale all’interno del quale si svolge la nostra vita.

Lo stile di vita è invece l’insieme delle scelte alimentari, di lavoro, di gestione del tempo libero, di attenzione all’attività fisica, alla qualità del sonno e quant’altro.

A questo punto è possibile tracciare con il nostro staff medico scientifico un percorso di prevenzione che possa mantenere il nostro organismo sano ed efficiente il più a lungo possibile. Abbiamo infatti molti strumenti a nostra disposizione per impedire che una predisposizione genetica si trasformi in una patologia, o quantomeno per ritardare il suo manifestarsi, e sono strumenti alla portata di tutti.
Possiamo cominciare ad ascoltare con maggiore attenzione le necessità alimentari del nostro corpo fornendogli i nutrienti di cui ha bisogno ed evitando di sovraccaricarlo con quegli alimenti che gli sono nocivi e che sovraccaricano i processi metabolici necessari alla loro eliminazione.
Possiamo cercare di adeguare il più possibile il nostro stile di vita alle reali necessità del nostro equilibrio psico-fisico trovando un po’ di spazio-tempo per l’attività fisica, curando la qualità del sonno anche per favorire il recupero dallo stress accumulato durante il giorno. Così come possiamo pianificare controlli periodici mirati al controllo delle aree di attenzione che gli esami clinici e il nostro DNA hanno segnalato.